Sentiero “Serpetta” – CAI 505
Il sentiero CAI-505 “Serpetta”, congiunge la località di Piedimonte della Città di Pisoniano (RM), con il sito della “finestra orografica” in località Ara Vecchia, e con lo “Sperone di Ara Vecchia dei Monti Caprini” che a sua volta congiunge la finestra orografica con il Santuario della Mentorella di Guadagnolo.
Il sentiero si sviluppa sui Monti Caprini, posti in posizione orientale rispetto la linea di cresta principale dei Monti Prenestini, ad Ovest dell'Alta Valle del Giovenzano, (anche detta Valle del Fiumicino, dal nome del torrente tributario del fiume Aniene che la attraversa).
I Monti Caprini sono caratterizzati dal verde e piuttosto fitto bosco, dove dominano i lecci, e da forme rocciose di varia grandezza; molto caratteristica è la particolare cresta detta degli Sgrimuni Nocini, o Anticlinale di Pisoniano.
Il sentiero Serpetta ha uno sviluppo di circa 4 chilometri, fino alla Finestra Orografica, con un dislivello positivo di circa 520 metri; le origini storiche trovano riscontro nei ricordi degli abitanti del paese di Pisoniano, i quali ricordano come il sentiero fosse l’accesso verso l’abitato di Guadagnolo e fosse utilizzato anche per spostamenti quotidiani da chi per lavoro vi si recava anche quotidianamente.
Il punto di partenza è fissato a quota 490, lungo la strada cementata che dalla via Empolitana, nell’abitato di Pisoniano, nei pressi dell’ingresso Sud del paese, scende verso il fondovalle che separa il paese dai monti Caprini. Lungo la cementata è possibile trovare alcune piazzole di sosta che consentono di posteggiare, in alternativa è possibile parcheggiare comodamente nel paese, lungo la via Empolitana stessa, mettendo in conto circa 1,5 km di camminata in più.
Dall’arco di inizio del bel sentiero, lo stesso inizia ad inerpicarsi lungo una salita presto ombreggiata dalla boscaglia, superando le ultime macere di fondovalle. Dopo circa 20 minuti, sulla sinistra, presso un tornante a destra, alla quota di 626m, è possibile affacciarsi sul cosiddetto belvedere basso, una bella piattaforma naturale rocciosa dalla quale è possibile ammirare un panorama su tre lati, verso est il paese di Pisoniano.
Proseguendo ora verso nord, si attraversa la parte alta del bosco, formato prevalentemente da lecci, con una straordinaria varietà di specie arboree, data dal particolare clima e da antichi residui di coltivazioni antropiche, ed è possibile riscontrare la presenza di aceri, ma anche carpino bianco, noci, roverella e cerro, e ancora carpino nero, corniolo, maggiociondolo, nonché in prossimità della valle Sambuceta, nocciolo, castagno e perfino olivo. E’ possibile la presenza di specie di tartufo.
Dopo circa un’ora dalla partenza, si giunge presso il cosiddetto “belvedere alto”,815m, il quale non si trova direttamente sul sentiero, ma per raggiungerlo occorre seguire un cartello disposto all’uopo e salire, fuori sentiero, dei bianchi roccioni per circa 20 metri (passaggi di I grado). Il belvedere alto mostra un panorama di notevole interesse, a 360 gradi, con bellissima vista sull’intero anticlinale e sui Monti Ruffi, e Simbruini.
Ora, tornati sul sentiero, si prosegue lungo la Valle Sambuceta, vera valle “nascosta”, ed i resti delle antiche macere tramite le quali, le popolazioni locali cercavano il proprio sostentamento “strappando” alla montagna ogni centimetro di terra coltivabile, ed incanalando la poca acqua mal trattenuta dai fenomeni carsici prodotto dal calcare locale.
Dopo un’ora e 45 minuti dalla partenza, perdendo leggermente quota, si giunge presso una pompa di sollevamento idraulico che si trova nei pressi del corso del Fosso Scoccio (755m). Seguendo i cartelli per l’attraversamento del fosso, ci si porta ad ovest della cresta degli Sgrimuni Nocini, percorrendo sempre verso nord; anche qui si notano abbondanti resti di macere e terrazzamenti. Ora sempre in leggera salita si giunge dopo 2 ore e 30 minuti dalla partenza alla piccola radura che segna il termine dell’anticlinale e quindi della cresta degli Sgrimuni Nocini.
A questo punto ci si dirige per un breve tratto verso ovest e poi nord-ovest fino a raggiungere delle belle e caratteristiche forme rocciose coperte di un fitto muschio, attraversate le quali, in pochi minuti si giunge, dopo tre ore e 15 minuti ad incontrare il sentiero 505 (cartelli). Da questo punto in cinque minuti si arriva alla finestra orografica dalla quale è possibile ammirare il santuario della Mentorella, posto sullo sperone roccioso di Sant’Eustachio o secondo sperone dei Monti Caprini.
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