All’appuntamento alle ore 8,30 di domenica 8 maggio 2011 mancava soltanto qualcuno all’appello.
Alle ore 9,00, lasciate le nostre autovetture nel parcheggio di ponte Amato, siamo partiti in 41 per la nostra escursione degli antichi acquedotti di Gallicano.
Dopo uno sguardo veloce a Ponte Amato ci siamo avviati solleciti e vocianti, ispirati dalla bellissima giornata di sole. Dopo il primo breve tratto di asfalto ci siamo immersi in una natura selvaggia che solo ai sensi dei più pronti trasmetteva odori, rumori e colori immediatamente interpretabili.
Al ponte della Bulica (o Bullica) riuniti in cerchio siamo stati ammaestrati dall’accompagnatore anziano sulle ragioni che anticamente avevano spinto i nostri predecessori a realizzare queste imponenti opere per portare l’acqua, bene indispensabile e prezioso, a Roma e ai romani.
Interessante è stato visitare la galleria di servizio dell’Aqua Marcia, sotto colle Selva: buio e umidità ci hanno accompagnato disciplinatamente al seguito del cicerone che dispensava nozioni ad ogni richiesta.
Continuando per un viottolo sterrato si è giunti poi a visitare i resti del Ponte Pischero e di seguito, percorrendo un bel tratto di prato, siamo giunti all’imponente Ponte Caipoli a doppia arcata.
Dal Ponte Caipoli siamo tornati indietro per circa 800 metri e dopo aver attraversato la nuova pista ciclabile e dato uno sguardo veloce verso il Centro Storico in lontananza, siamo saliti verso destra (est), attraversata la Via Caipoli e nei pressi del cartello indicatore siamo scesi per l’altro versante.
Attraverso un comodo viottolo in un sottobosco da favola siamo giunti a Ponte Taulella. E’ qui che abbiamo fatto sosta per un frugale pasto, ma solo dopo il completamento “dell’insegnamento” storico del nostro accompagnatore anziano.
Dopo il ristoro siamo ripartiti per uno stretto sentiero in salita e, abbandonando subito dopo il tradizionale percorso, ci siamo diretti verso Ponte Lupo anziché al castello di Passerano.
Il nuovo percorso procede sempre con direzione Est fino a raggiungere Colle Fattore da dove, dopo un breve tratto asfaltato e di seguito uno sterrato siamo entrati nel territorio del Comune di Roma nella proprietà del Principe Urbano Barberini che gentilmente ha concesso l’attraversamento del proprio territorio al gruppo del CAI.
Dopo aver superato il fondo in secca del fosso dell’Acqua Rossa ci è apparsa la mole imponente di Ponte Lupo. La sua maestosità ci ha affascinati specialmente nell’attraversare le arcate sul fondo ciottoloso.
I più arditi non hanno rinunciato a salire sul ponte per una visita veloce ad una grotta ricavata all’interno di un’arcata a metà del viadotto dove, si narra, si rifugiarono Garibaldi e Manara inseguiti dall’esercito pontificio.
Solo a questo punto, stanchi e coloriti dalla giornata soleggiata ma appagati nello spirito per le nuove scoperte archeologiche e naturalistiche fatte, ci siamo incamminati per il rientro.
Ritornati sulla striscia d’asfalto, infastiditi dai veicoli in transito, dopo qualche km di chiacchiericci siamo finalmente arrivati al parcheggio di Ponte Amato.
Saluti cordiali, abbracci, arrivederci a presto e ringraziamenti al CAI di Palestrina per la bella giornata. |